PAROLA D'ORDINE PER L'HOME DESIGN 2020? CONTAMINAZIONE

Come cambia la moda per l'abbigliamento, così cambia quella per l'home design: di anno in anno arrivano le novità dai saloni e dalle fiere più rinomate con colori, mobili e accessori che segneranno le ultime tendenze dell'arredo d'interni.
Alla Milano Design Week abbiamo sicuramente visto il trionfo dei colori scuri, in previsione di una casa del 2020 accogliente, raffinata ed elegante, impreziosita da dettagli in marmo, particolari lucidi uniti a diversi effetti metallici (principalmente bronzo e ottone).


Per gli imbottiti si recuperano le forme retrò e i tessuti della tradizione: velluto e colori accesi sono le parole d'ordine. Si abbandonano lentamente i letti contenitore, a favore della gamba a vista, e nella zona living riprende importanza la poltroncina come elemento caratteristico e di design.

Ma tra ritorni e innovazioni, il vero e proprio trend che sta influenzando l'home design è la contaminazione.


Se in passato lo stile della casa si declinava tra il moderno e il classico, negli ultimi anni stiamo vedendo un radicale abbandono dello standard a favore della personalizzazione, a volte anche estrema, degli ambienti domestici. Queste stesse tendenze, ad esempio, oggi si fondono nel Retrò Chic, in una miscela elegante tra l'estetica “carica e vistosa” degli anni '70 e le linee pulite e minimaliste contemporanee.


Lo scopo è quello di progettare ambienti che rispecchino la personalità di chi li vive, trasformando lo spazio in un luogo creativo, con soluzioni che esprimono idee originali. E' proprio per questo motivo che le tendenze di oggi puntano ad un mix assoluto degli elementi, in cui la loro dialettica crea contaminazioni virtuose. Lo stile che ne deriva è dunque uno stile eclettico, che mira alla compresenza di elementi di diverse epoche e provenienze.


La massima espressione di questo concetto la vediamo nel Boho Chic, uno degli stili più creativi, eclettici e anticonformisti degli ultimi anni. Le sue radici derivano dal fermento culturale del movimento hippie degli anni '60, da cui il nome “Boho” (Bohemien + Homeless), associato al “Chic” della Londra dandy del 19esimo secolo, che eleva la tendenza trasandata ad un'eleganza raffinata e creativa. Tra i protagonisti di questo stile c'è il verde, che si fonde con un arredamento tra il moderno e l'eclettico dando vita ad un ambiente eccentrico fatto di colori e oggetti intriganti, unici nel loro genere.


Anche lo stile Industrial, nato insieme al concetto di loft della New York degli anni '50 e quindi con la riqualificazione ad uso abitativo delle vecchie fabbriche dismesse, subisce contaminazioni da parte del Rustico, che porta con sé un grande uso raffinato del legno nelle sue varie essenze, e diventa “Rustrial”.


L’unione di questi due stili all’apparenza opposti sembra essere la perfetta integrazione tra funzionalità e calore, uno stile metropolitano che non dimentica la gioia calda del legno che ci riporta alle case di montagna. In una versione più glam, l'industrial viene abbinato anche allo stile Shabby Chic, che con le sue tonalità pastello contrasta molto bene i colori scuri tipici dello stile newyorkese.


Ma come può la compresenza di elementi contrastanti risultare virtuosa?


Ogni stile ha i suoi canoni e linee guida da rispettare: in questo senso, è importante affidarsi ad un architetto o ad un interior designer che sarà in grado di realizzare la giusta sintesi tra le combinazioni dei vari elementi

Farsi consigliare e seguire da questi professionisti nella ristrutturazione o semplicemente nell'arredamento della casa è un piacere che già in molti si concedono, in quanto il loro compito è quello di interpretare il gusto e le esigenze dei clienti, traducendoli in soluzioni artistiche e pratiche.


“L'arte ispira ed emoziona, il design sviluppa concetti trasformandoli in funzioni e l'architettura li concretizza.”


Tatiana Camargo Guarnieri Sangiorgi